SILVIO RULES
Guardando la tv x caso non ho potuto non posare l'occhio sulla lite tra Silvio e l'Annunziata.
Per chi se la fosse persa può cliccare su silvio.
Cercando di essere, x quanto mi risulta difficile, il + obiettivo possibile penso che:
- Un giornalista ha il sacrosanto diritto di fare lui le domande (e non di sentirsi rispondere ad argomenti che fanno piacere al politico in questione).
- Un giornalista deve fare "l'avvocato del diavolo", in quanto figura che si presume debba rappresentare tutti gli italiani riportando dati, statistiche e quant'altro che possano aiutare l'ascoltatore a capire se il politico stia dicendo delle cosa giuste o se stia pisciando un pò fuori dal vaso.
- Un politico sa che in qualunque trasmissione c'è un presentatore che ha delle simpatie x questo o x quel partito ma non x questa ragione deve partire prevenuto e alla prima domanda spinosa buttarla sulla difensiva.
- Un giornalista, dal canto suo, non può entrare in una diatriba politica in quanto, come detto prima, deve cercare di essere il più obiettivo possibile e il + professionale possibile (questo non vuol dire xò farsi prevaricare dalla volontà del politico).
Quello che è successo è che, l'Annunziata ha voluto sfidare Berlusconi, cecando a tutti i costi di farsi rispondere alle domande che poneva.
Il nostro presidente, dal canto suo, voleva fare come ha sempre fatto, e cioè dettare legge a chi (a maggior ragione se sa che non vota per lui) ritiene un suo dipendente.
La prima domanda è:
l'Annunziata fa sempre così? Si comporta nello stesso modo con politici di dx e di sx? Ovviamente partirà con maggior spinta all'attacco del politico di dx, ma in generale (ho visto la puntata con Bertinotti un mese fa e posso confermarlo di persona) è il suo stile quello di fare molte domande a raffica, puntigliose e x questo può anche non piacere.
La seconda domanda è:
Silvio si comporta sempre così?
A chi se la sente di rispondere l'ardua sentenza...
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